Negli ultimi anni ho viaggiato sempre da Occidente verso Oriente. Vuoi per una viscerale attrazione verso questa parte di mondo, oppure semplicemente perché mi interessava conoscere il mondo asiatico. Ad ogni modo, a un certo punto ho sentito il bisogno di saltare dall’altra parte. Il Sudamerica mi chiamava, così ho organizzato il mio primo viaggio fotografico in Perù.
La partenza per il Perù e l’arrivo a Lima
Dopo 14 ore di volo con AirEuropa (a proposito: ottima compagnia e un servizio a bordo impeccabile) sono arrivato a Lima. La prima destinazione è stata il quartiere di Miraflores, un quartiere multiculturale e benestante dove vivono soprattutto stranieri. La particolarità di questo quartiere è il fatto che si affaccia sull’Oceano da enormi e alti costoni di terra. Con bellissimi parchi a ridosso, lo scenario è davvero mozzafiato.
La prima impressione che ho avuto è stata quella di percepire “lo stile americano” di questo quartiere. Strade larghe, pulite, marciapiedi enormi. Insomma sembrava di stare in una moderna città nord-americana.
Alcuni miei ex colleghi che lavoravano insieme a me sulle navi da crociera erano proprio peruviani, così ci siamo incontrati. È stato molto bello vedersi dopo così tanto tempo e per di più in Perù. Non l’avrei mai immaginato. È stato come se non ci fossimo mai separati. Abbiamo ripercorso insieme i momenti divertenti in nave e ci siamo aggiornati sulle nostre vite. In quel momento mi son sentito felice di quello che ho fatto nella mia vita. Aver lavorato in giro per il mondo e aver avuto l’occasione di conoscere tante persone ti rende orgoglioso anche a distanza di anni.
Carlos e Sandra, i miei ex colleghi peruviani, mi sono stati anche di grande aiuto. Da buoni padroni di casa, hanno accompagnato me e Laura, l’amica che ha vissuto con me questo pazzesco viaggio fotografico in Perù. In giro per Lima ci hanno fatto vedere le peculiarità e i segreti di questa città. Ci hanno dato i consigli giusti riguardo a ciò che avremo visto nei giorni successivi. Insomma, sono stati davvero di grandissimo aiuto.
Seconda tappa del mio viaggio fotografico in Perù: Cusco
Lasciata Lima, ci siamo imbarcati alla volta di Cusco, tappa importantissima del mio viaggio fotografico in Perù. Mi ricordo che il primo pensiero appena arrivato è stato quello del famoso “mal di montagna”. Temevo mi sarebbe venuto, perché Cusco è un’incredibile città che si trova a 3.400 metri sopra il livello del mare. Io sono nato in una città sul mare, in Sardegna, quindi sono sicuramente poco abituato alla montagna. Noi privilegiamo di gran lunga le spiagge, avendone tante e per tutti i gusti. Prima di questo mi ero spinto solo sino a 2.500 metri, nella valle del Himalaya in Nepal. Insomma, per me era la prima volta che superavo i 3.000 metri.
L’impatto però è stato perfetto. Non ho avuto nessun sintomo di malessere, probabilmente anche perché la mia mente era occupata ad ammirare le vie strette e i bellissimi scorci della città. Infatti, ricordo che siamo arrivati la mattina e abbiamo trascorso tutto il giorno in giro a fotografare. Il problema è che non ci siamo resi conto che probabilmente stavo camminando troppo e avremmo magari dovuto rallentare un pochino. E, come era ovvio, la sera tardi mi è venuto un mal di testa incredibile. Pensavo che la mia testa fosse, letteralmente, sul punto di esplodere. Ho rimediato subito con l’amico e fedele alleato paracetamolo, prima di andare a dormire.
Viaggio fotografico in Perù. Quali sono i rimedi per il mal di montagna?
Ci sono tanti rimedi contro il mal di montagna.
- Mangiare sano e leggero
- Camminare piano e non affaticarsi troppo
- Mangiare foglie di coca (amarissime, mamma mia)
- Assestarsi per alcuni giorni ad altitudini notevoli, e in caso di problemi scendere gradatamente
- Evitare alcool e sigarette
- Bere tanta acqua
Attenzione: quando parlo di foglie di coca, non hanno nulla a che vedere con la droga! È vero che dalla pianta si può ricavare una sostanza stupefacente, ma a me interessava un altro uso. Infatti, le foglie vengono masticate e agiscono come un leggero stimolante capace di alleviare la fatica, il dolore, la fame e la sete. Ho provato queste foglie più per curiosità che per necessità e diciamo che, oltre al disgusto nell’ingerirle perché amare, per il resto mi pare non abbiano avuto nessun effetto particolare. Magari ero io troppo scettico per vederne gli effetti benefici, comunque so che con altre persone funzionano!
Cusco: uno dei luoghi del cuore del mio viaggio fotografico in Perù
Cusco è una città davvero affascinante. Molto turistica, forse un po’ troppo per i miei gusti, merita assolutamente di essere vista. Sapevo che in questa città mi sarei ritrovato attorno tantissimi turisti. Ricordiamo che stiamo parlando di una città patrimonio UNESCO, tra le più vicine a Machu Picchu e che un tempo fu la capitale Inca. Perciò, niente di strano che ci siano tantissimi visitatori e visitatrici insomma.
Ad ogni modo, è stato incredibile girare per le vie di questa città. Qui si respira la storia della civiltà. Questa città conserva intatta l’epoca preispanica, le sue strade e i suoi edifici in pietra ne sono la testimonianza. Plaza de Armas è il centro in assoluto, da lì si ci sposta in tranquillità ovunque. Se stai cercando un punto panoramico della città per il tuo viaggio fotografico in Perù, la chiesa di San Crisobal farà al caso tuo. Spettacolare.
La Montaña de los Siete Colores: un must per ogni viaggio fotografico in Perù
Il giorno successivo, sveglia alle 4:00 del mattino per fare un tranquillo (si fa per dire) trekking. L’obiettivo era raggiungere i 5300 metri della montagna de Los Siete Colores. Trauma totale!
Io avevo decisamente sottovalutato questa esperienza. Già la sveglia alle 4:00 del mattino con 2 gradi centigradi in una camera senza riscaldamento non è stata di certo una figata. Nonostante questo, temerari e infreddoliti come non mai, abbiamo viaggiato in minibus per un’ora e mezza. In questo lasso di tempo ho perso il conto di quante volte ho rischiato la vita per colpa del nostro driver.
Arrivati a destinazione, scendo dal bus e subito arrivano: sintomi di svenimento. Direi un ottimo inizio! Ho mangiato immediatamente le foglie di coca ma nulla, sembrava mi avessero dato un cazzotto. Improvvisamente il mio fisico era pesante, affaticato e non avevo neanche iniziato. Ma non mi sono arreso. La mia guida è venuta subito in mio soccorso, mi ha messo due gocce di una sorta di composto oleoso (non so esattamente di cosa si trattasse e forse non lo voglio nemmeno sapere) dicendomi poi di strofinare velocemente le mani, aprirle a forma di scodella e fare un bel tiro di fiato inalando questo aroma che sapeva di pianta di eucalipto.
Così, come per magia, tutto passò. Nausea, svenimenti, spossatezza erano solo un ricordo. Così ho iniziato il percorso che sarebbe durato un’oretta fino ad arrivare alla vetta. Ora, non chiedetemi cosa sia o da che cosa era composto quel liquido. Sapevo solo che mi aveva fatto bene, anzi benissimo… e che la guida ne custodiva gelosamente una boccetta che portava sempre con sé.
Il trekking verso la cima della Montaña de los Siete Colores
Ho intrapreso questo cammino, che se fosse stato fatto a 1000 metri di altitudine sarebbe stato un gioco da ragazzi, perché era abbastanza pianeggiante. Lì però era diverso. Anche un passo di 20 centimetri ti stancava quanto una lezione di CrossFit di due ore senza fermarti. Piano piano, però, a piccoli passi e prendendomela con molta calma sono arrivato quasi alla meta.
Dico quasi perché il mio fisico mi ha detto stop ai 5000 metri. Avrei dovuto fare ancora 300 metri per arrivare sulla cresta della montagna. Alla fine, io che sono un uomo di mare, mi sono goduto una bella soddisfazione già così.
Machu Picchu: il culmine del mio viaggio fotografico in Perù
I giorni passavano e io non facevo altro che pensare a Machu Picchu. È questoil primo posto che mi viene in mente quando ripenso al mio viaggio fotografico in Perù. Avevo grandi aspettative riguardo a questo posto e, come immaginerai, non si è affatto smentito.
Salutata Cusco, abbiamo intrapreso un viaggio attraverso la Valle Sagrado de los Incas. Montagne verdi imponenti che ci accompagnavano per tutto il percorso. Prima tappa, Pisac, un piccolo villaggio situato vicino al fiume Urubamba. Pisac rappresenta la porta della Valle Sacra Inca con immensi e incredibili siti archeologici da visitare per rimanerne incantati. Infine, nel pomeriggio, siamo arrivati a Ollantaytambo, una piccola cittadina situata a 74 km da Cusco. Da qui abbiamo preso il treno per Aguas Calientes.
Come andare ad Aguas Calientes (Machu Picchu) da Ollantaytambo
Prima di tutto, dove si trova Aguas Calientes? Aguas Calientes è un piccolo villaggio che si trova ai piedi del celebre sito di Machu Picchu, praticamente è l’ultima fermata per andare a Machu Picchu. Di per sé questo villaggio non ha nulla di particolare. È stato costruito appositamente per contenere la massa di turisti che in ogni periodo dell’anno si riversano per andare ad ammirare una delle sette meraviglie del mondo. Molto turistica, piena di ristoranti e souvenir di ogni tipo. Aguas Calientes è una tappa d’obbligo per chi desidera visitare Machu Picchu.
Ci sono 2 compagnie ferroviarie che ti portano ad Aguas Calientes: Perù Rail e Inca Rail, per entrambe il viaggio dura un’ora e mezzo. Noi abbiamo scelto Inca Rail perché era più economico e l’orario di partenza del treno era perfetto per le nostre esigenze. Il mio consiglio è quello di comprare il biglietto del treno sul sito diversi giorni prima per evitare il fully booked, inconveniente in grado di rovinare il tuo viaggio fotografico in Perù.
La maestosità di Machu Picchu
Il momento della giornata più conveniente per visitare Machu Picchu è indubbiamente la mattina presto. I primi gruppi di entrata iniziano alle 6:00 del mattino. Per questo, ci siamo alzati prestissimo e ci siamo diretti al sito con un bus di gruppo. Attraverso delle strade strette e piene di curve siamo saliti fino ai 2.430 metri.
Il panorama per arrivare a Machu Picchu è incredibile. Ricordo come fosse ieri la brezza mattutina, le imponenti montagne che trafiggevano la nebbia creando attorno a me un luogo magico, quasi mistico. Speravo di essere tra i pochi a essersi alzato presto e di ritrovarmi con poca gente. È evidente che mi sbagliavo. Mi sono ritrovato una folla immensa in attesa di entrare. L’organizzazione però è impeccabile e dopo una quindicina di minuti siamo entrati.
Difficile descrivere con le parole quello che si prova nel vedere questa meraviglia. Era proprio come me lo aspettavo, il colpo d’occhio è davvero imponente. Si sale per delle scale e subito ti ritrovi un grande campo in erba. Alla fine di esso, ti affacci ad ammirare la visuale che ormai tutti conosciamo. È stato davvero emozionante, ricordo di essermi fermato per diversi minuti a guardare questa antica e affascinante città perduta, nominata anch’essa, patrimonio dell’umanità dall’UNESCO. L’aver avuto con noi una guida, che ci ha raccontato gli aneddoti e le peculiarità del sito archeologico, è stato determinante. Puoi entrare anche solo ma, in un luogo così importante, ritengo molto utile accompagnare la meraviglia che vedi ai racconti e alla storia di questo luogo unico.
Il viaggio fotografico in Perù continua. Alla scoperta del lago navigabile più alto del mondo: il Titicaca
Lasciata la regione di Cusco, ci siamo diretti alla volta del Lago Titicaca, situato tra Perù e Bolivia, a 3.812 metri di altitudine.
Da Puno, ci siamo imbarcati su un barcone per visitare le varie isole presenti all’interno del lago, sul versante Peruviano. Le Islas de los Uros, con le sue casette fatte di canne di “totora”, una pianta acquatica che cresce spontaneamente sulle rive del lago, sono delle isole fluttuanti. Infatti, galleggiano, salendo e scendendo secondo il livello dell’acqua del lago. Al suo interno di vivono gli Uros, una popolazione preincaica peruviana.
L’isola dove però ho lasciato il cuore è, senza dubbio, l’Isola di Amantani. Qui ho avuto il privilegio e l’onore di essere ospite a casa di Anastasia e Valentin, due campesinos che fanno parte di una delle tante comunità che vivono sull’isola. Tutte queste persone parlano la lingua Quechua e vivono prevalentemente di agricoltura e pastorizia. È stata un’esperienza molto significativa, uno di quei momenti che cercavo in questo viaggio fotografico in Perù. Vivere con gli abitanti del posto, parlarci e conoscere la loro vita attraverso i loro racconti, questo è quello che mi interessava. Nessuno sfarzo, nessun bene materiale che potesse distrarci, solamente una piccola lampadina che illuminava i nostri visi la notte e tanta, ma tanta, voglia di conoscersi. Aver incontrato queste persone rimarrà tra le esperienze di viaggio più belle e significative che abbia mai fatto.
Cose da sapere prima di fare un viaggio fotografico a Machu Picchu
Prima di lasciarti voglio darti quelli che secondo me sono i sei consigli più utili per un viaggio fotografico a Machu Picchu e, più in generale, in Perù.
- È meglio prenotare con diversi giorni di anticipo il treno per Agua Calientes e Machu Picchu.
- Il mio consiglio è partire da Ollantayambo un giorno prima e dormire ad Agua Calientes per una notte. In questo modo si ha la possibilità di andare all’alba e godersi questa meraviglia senza troppa gente.
- A Machu Picchu si possono usare droni? La risposta è no. E vale anche per i tripod! Inutile provarci, si viene sgamati subito!
- Da fare assolutamente: l’esperienza nell’Isola di Amantani, dormendo nelle case degli abitanti di questa incredibile isola.
- Montaña de los Siete Colores. Un consiglio su tutti? Per evitare il crepacuore, salite a cavallo. Ne troverete a bizzeffe e vi porteranno fino a quasi 5000 metri guidati dal loro padrone. Da lì, per arrivare in cima ai 5.300 metri ci vorrà ancora un pochino, ma una gran parte è stata già fatta.
- Il significato di Pachamama: in lingua quechua significa madre terra, una divinità venerata dagli Inca. Si usa come forma di ringraziamento e saluto di buon augurio.
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