Ogni professione viene capita fino in fondo solo da chi la pratica e la vive nel quotidiano. Qualunque professionista prima o poi si trova a dover difendere quello che fa da semplificazioni riduttive. Secondo me questo con la fotografia professionale accade più che in altri ambiti, perché i dispositivi che fanno le foto esistono per tutte le tasche e i social media danno uno spazio di condivisione in cui gli scatti di tutti e tutte hanno grande visibilità.
Sebbene io pensi che la professionalità e le prestazioni dello strumento, intendo proprio della macchina fotografica, siano un tassello importante nella costruzione di un progetto valido e con alti standard, mi rendo anche conto che il mio mestiere non si riduce a possedere la macchina giusta. Anzi, se ci rifletto bene, quando lavoro a un progetto di fotografia, scattare è quasi l’ultima cosa che faccio, sia a livello di cronologia di eventi e sia a livello di quantità di tempo che impiego in ciascuna fase del mio lavoro.
Mi è già capitato di parlarti di quelle che sono le sei fasi di un progetto di interior photography ben pensato, e questo articolo è tutto dedicato al momento di studio e riflessione pre scatto che devo condurre a monte, molto prima di prendere la macchina fotografica in macchina. Prima ancora di prendere in mano la macchina fotografica, io ho bisogno di immedesimarmi nel mio cliente e nel cliente del mio cliente, la persona che dovrà essere convinta dalle foto che scatterò. Se faccio le foto a un b&b, devo capire le necessità di tutte le persone coinvolte e arrivare a prevedere i bisogni dell’ospite in fase di prenotazione. Dedicare il giusto tempo e la giusta attenzione alla fase pre-scatto nell’interior photography, quando si tratta di foto a strutture ricettive, aiuta molto anche a prevenire i problemi che potrebbero verificarsi all’arrivo o durante il soggiorno, oltre che a migliorare la propria presenza online con delle foto professionali di alto livello.
Piccola precisazione: spesso mi capita di fare esempi che hanno a che vedere con il mondo del turismo e delle vacanze. Questo succede perché quello turistico è da anni il settore in cui ho lavorato maggiormente: dagli hotel alla gestione dei B&B fino ad arrivare a lavorare per dei tour operator interfacciandomi con i clienti e con i gestori di strutture ricettive. Conosco bene le dinamiche e i bisogni fondamentali che l’ospite ha mentre prenota una struttura ricettiva, quindi ho un’idea precisa di come può fare la struttura ricettiva per distinguersi e operare nel modo corretto.
La fase pre-scatto è fondamentale per pianificare al meglio i giorni in cui scatterò ma anche per guidarmi verso la comprensione delle esigenze del cliente. Prima dello shooting si apre un dialogo che mi permette di capire i valori dell’azienda, lo stile con cui vuole comunicare anche attraverso le mie immagini e mi fa offrire una consulenza insieme alle immagini commerciali.
Riprendiamo l’esempio un Bed & Breakfast. Se devi prenotare, qual è la prima cosa che guardi quando cerchi un b&b per le vacanze? Ok, certo, le recensioni negative, classico! Ma oltre a quello? Sfogli le foto, guardi se gli ambienti sono in ordine, giusto? Se nelle foto vedi delle pantofole abbandonate da chissà chi accanto al letto, non ti viene da pensare che il b&b sia un po’ improvvisato, sciatto e poco curato? Una maniglia rotta, delle macchie di umido sulle pareti sono cose piacevoli che ti invogliano a prenotare? Non credo.
Insomma, aprire le danze con questa fase preliminare di studio ci permette di individuare i punti deboli e intervenire su quei difetti presenti che potrebbero far storcere il naso all’utente finale, ma è anche utilissima per capire le esigenze del cliente/committente e scoprire cosa si aspetta dagli scatti.
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